Vorrei che qualcuno mi spiegasse -in modo convincente ed inappellabile- cosa c'è nelle orecchie e nella testa delle persone.
Com'è possibile che i collegamenti neuronali della maggior parte della popolazione mondiale siano così terribilmente compromessi e devastati?
Spiego il problema. Oggi, dopo un po' di tempo, ho aperto la casella di posta e ho letto la newsletter di Promiseland di questa settimana. Più precisamente hanno attirato la mia attenzione i seguenti articoli che parlano del problema dell'acqua, di alcuni animalisti e di un imbecille che vuole una multa per chi ostacola l'attività venatoria.
Tutta questa informazione e i risultati non si vedono. A quanto pare scegliere di fare la cosa giusta deve arrivare come illuminazione ad ogni singolo individuo. Folgorazione selettiva. Se spieghi ad una persona qualunque che la sua fettina di prosciutto -che mangia una volta ogni tanto ma, non si sa come, c'è sempre nel frigo- causa disboscamento, dispersione delle fonti idriche, fame e morte: la persona non capisce. Io non posso dire di non fare una cosa. Distruggere il pianeta è una sua libertà che io non posso azzardarmi a limitare. E' assurdo, ma è così che ti rispondono le persone. Normalmente la gente -sempre che si sprechi a chiederti o a capire il motivo della tua scelta- stabilisce che stai facendo una cosa ammirevole ma in definitiva difficilissima. In realtà scambiano una semplice presa di responsabilità come se in realtà tu stessi facendo una scelta di tipo religioso o ascetico, qualcosa di alto e nobile ma sostanzialmente inutile che si può optare di fare o non fare.
Vorrei solo precisare che un vegano non va' in giro con le profezie Maya a predicare la fine del mondo nel 2012. Noi siamo quelli che si tengono in casa i rapporti della Fao e dell'Onu (con tutto il rispetto delle profezie Maya) sulle cause della fame del mondo. Perchè in casa? Perchè tanto dirlo agli altri non serve a nulla. Sul mio settimamale Sudoku c'è un'allegro fumentto che informa, tra altre piccole chicche di curiosità generali, che 'tra il 2000 e il 2005 il 3% delle foreste mondiali è andato perso'. Oddio. Mi sembra di sentire Barbalbero che spiega agli Hobbit che gli Ent hanno perso le Entesse. Dove sono? Chi legge il trafiletto sul Sudoku, si chiede "Oddio dove sono finite le foreste?". La gente è fermamente convinta che il motivo del disboscamento è l'utilizzo della carta. Idioti. Dall'inizio della storia ad oggi si sono costruiti mobili e oggetti in legno di ogni tipo. Scritte pagine e pagine, papiri, miniature, libri. E le foreste sono ancora tutte lì. Perchè? Perchè chi produce carta e legna ripianta gli alberi dopo averli tagliati, sennò nel giro di due, tre anni al massimo dovrebbe chiudere bottega. Pensare che chi taglia la legna per la carta lasci dietro di sè una scia di moncherini abbandonati è assurdo come pensare che un contadino non ripianti le carote che raccoglie. Inoltre negli ultimi anni si è pestata molta attenzione alla provenienza di carta e legname, se guardate sulle prime pagine delle riviste e dei giornali, troverete i loghi che certificano la provenienza sostenibile della carta usata.
Ma allora chi è che fa i woo-doo e fa scomparire le foreste? L'allevamento. Per far spazio alle colture per nutrire il bestiame ci vogliono vastissime superfici. Tanto che è stato stimato (dalla Fao, non da Nostradamus -con tutto il rispetto per Nostradamus-) che per nutrire ogni abitante della terra così come si nutrono abitualmente gli occidentali servirebbe una superficie pari a cinque volte quella terrestre. Per cibarci TUTTI in modo più che ottimale, basta e avanza la Terra che abbiamo. Senza distruggerla.
Ma questo la gente non lo capisce. Continua a pensare che la propria libertà di mangiare salame e prosciutto, cotoletta, polpette e bistecche sia un diritto sancito. Privarsi di questi cibi è un sacrificio estremo. Ma non è estremo che la gente muoia di fame (lo dice l'Onu, non la Befana -con tutto il rispetto per la Befana-) perchè il cibo che potrebbero mangiare -legumi- viene usato per ingrassare il bestiame destinato al consumo dei paesi 'ricchi'. E quando si parla della carenza di acqua si pensa subito al terribile spreco che avviene tutti i giorni quando ci si lava i denti. 40 litri persi. Terribile. Davvero. Tuttavia è più triste pensare che l'equivalente d'acqua che viene usata da un famiglia media in un anno basta per appena per la produzione di 5 chili di carne.
Questi, al di là degli scherzi, sono dati oggettivi e gravi. Nella visione più cinica della questione, anche se gli animali fossero pezzi di carne a quattro zampe, senza uno scopo nè un'anima, la necessità di essere responsabili non viene meno. Mandare un SMS da 1 euro due o tre volte nella vita non è un modo per dimostrare che ci importa di chi muore di fame. Possiamo anche tenercelo quell'euro. Possiamo tenere tutti i soldi. Carta e monete non si mangiano. Chi ha fame ha bisogno di cibo, cibo che la Terra offre senza riserve, ricambiando l'amore che dimostriamo nel curarla. Questa non è un'opinione. Non è un'ideologia.
Ecco perchè sono sinceramente stanca di sentire gente che, con aria saccente, puntualizza di avere il diritto a continuare per la propria strada. Sono stanca di essere trattata come una scocciatrice che limita la 'libertà' altrui. Io non limito nessuno. Sono gli altri che limitano i diritti di chi ha bisogno.
Lo spreco non è diritto inviolabile.
Ci sono sei miliardi di persone sul pianeta, più altri miliardi di esseri viventi.
E tutti hanno diritto a vivere.
Com'è possibile che i collegamenti neuronali della maggior parte della popolazione mondiale siano così terribilmente compromessi e devastati?
Spiego il problema. Oggi, dopo un po' di tempo, ho aperto la casella di posta e ho letto la newsletter di Promiseland di questa settimana. Più precisamente hanno attirato la mia attenzione i seguenti articoli che parlano del problema dell'acqua, di alcuni animalisti e di un imbecille che vuole una multa per chi ostacola l'attività venatoria.
Tutta questa informazione e i risultati non si vedono. A quanto pare scegliere di fare la cosa giusta deve arrivare come illuminazione ad ogni singolo individuo. Folgorazione selettiva. Se spieghi ad una persona qualunque che la sua fettina di prosciutto -che mangia una volta ogni tanto ma, non si sa come, c'è sempre nel frigo- causa disboscamento, dispersione delle fonti idriche, fame e morte: la persona non capisce. Io non posso dire di non fare una cosa. Distruggere il pianeta è una sua libertà che io non posso azzardarmi a limitare. E' assurdo, ma è così che ti rispondono le persone. Normalmente la gente -sempre che si sprechi a chiederti o a capire il motivo della tua scelta- stabilisce che stai facendo una cosa ammirevole ma in definitiva difficilissima. In realtà scambiano una semplice presa di responsabilità come se in realtà tu stessi facendo una scelta di tipo religioso o ascetico, qualcosa di alto e nobile ma sostanzialmente inutile che si può optare di fare o non fare.
Vorrei solo precisare che un vegano non va' in giro con le profezie Maya a predicare la fine del mondo nel 2012. Noi siamo quelli che si tengono in casa i rapporti della Fao e dell'Onu (con tutto il rispetto delle profezie Maya) sulle cause della fame del mondo. Perchè in casa? Perchè tanto dirlo agli altri non serve a nulla. Sul mio settimamale Sudoku c'è un'allegro fumentto che informa, tra altre piccole chicche di curiosità generali, che 'tra il 2000 e il 2005 il 3% delle foreste mondiali è andato perso'. Oddio. Mi sembra di sentire Barbalbero che spiega agli Hobbit che gli Ent hanno perso le Entesse. Dove sono? Chi legge il trafiletto sul Sudoku, si chiede "Oddio dove sono finite le foreste?". La gente è fermamente convinta che il motivo del disboscamento è l'utilizzo della carta. Idioti. Dall'inizio della storia ad oggi si sono costruiti mobili e oggetti in legno di ogni tipo. Scritte pagine e pagine, papiri, miniature, libri. E le foreste sono ancora tutte lì. Perchè? Perchè chi produce carta e legna ripianta gli alberi dopo averli tagliati, sennò nel giro di due, tre anni al massimo dovrebbe chiudere bottega. Pensare che chi taglia la legna per la carta lasci dietro di sè una scia di moncherini abbandonati è assurdo come pensare che un contadino non ripianti le carote che raccoglie. Inoltre negli ultimi anni si è pestata molta attenzione alla provenienza di carta e legname, se guardate sulle prime pagine delle riviste e dei giornali, troverete i loghi che certificano la provenienza sostenibile della carta usata.
Ma allora chi è che fa i woo-doo e fa scomparire le foreste? L'allevamento. Per far spazio alle colture per nutrire il bestiame ci vogliono vastissime superfici. Tanto che è stato stimato (dalla Fao, non da Nostradamus -con tutto il rispetto per Nostradamus-) che per nutrire ogni abitante della terra così come si nutrono abitualmente gli occidentali servirebbe una superficie pari a cinque volte quella terrestre. Per cibarci TUTTI in modo più che ottimale, basta e avanza la Terra che abbiamo. Senza distruggerla.
Ma questo la gente non lo capisce. Continua a pensare che la propria libertà di mangiare salame e prosciutto, cotoletta, polpette e bistecche sia un diritto sancito. Privarsi di questi cibi è un sacrificio estremo. Ma non è estremo che la gente muoia di fame (lo dice l'Onu, non la Befana -con tutto il rispetto per la Befana-) perchè il cibo che potrebbero mangiare -legumi- viene usato per ingrassare il bestiame destinato al consumo dei paesi 'ricchi'. E quando si parla della carenza di acqua si pensa subito al terribile spreco che avviene tutti i giorni quando ci si lava i denti. 40 litri persi. Terribile. Davvero. Tuttavia è più triste pensare che l'equivalente d'acqua che viene usata da un famiglia media in un anno basta per appena per la produzione di 5 chili di carne.
Questi, al di là degli scherzi, sono dati oggettivi e gravi. Nella visione più cinica della questione, anche se gli animali fossero pezzi di carne a quattro zampe, senza uno scopo nè un'anima, la necessità di essere responsabili non viene meno. Mandare un SMS da 1 euro due o tre volte nella vita non è un modo per dimostrare che ci importa di chi muore di fame. Possiamo anche tenercelo quell'euro. Possiamo tenere tutti i soldi. Carta e monete non si mangiano. Chi ha fame ha bisogno di cibo, cibo che la Terra offre senza riserve, ricambiando l'amore che dimostriamo nel curarla. Questa non è un'opinione. Non è un'ideologia.
Ecco perchè sono sinceramente stanca di sentire gente che, con aria saccente, puntualizza di avere il diritto a continuare per la propria strada. Sono stanca di essere trattata come una scocciatrice che limita la 'libertà' altrui. Io non limito nessuno. Sono gli altri che limitano i diritti di chi ha bisogno.
Lo spreco non è diritto inviolabile.
Ci sono sei miliardi di persone sul pianeta, più altri miliardi di esseri viventi.
E tutti hanno diritto a vivere.
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