Sto per tornare al 'solito' campeggio in Puglia, sul Gargano, dove il tempo sembra un concetto alieno e le giornate passano scandite dal suono delle cicale e dai lenti giri del sole che si alza lento dal mare.
I miei ritmi ideali, guidati dal respiro del vento, dal brontolio languido delle onde e dal suono ovattato dei passi sulla Terra.
Ancora pochi giorni e l'ansia di preparare le valige sparirà, seguiranno alcune ore in cui avrò la sensazione di aver dimenticato qualcosa (che scoprirò solo quando sarò dall'altra parte del Paese), e la pacata rasseganzione, sotto il cartello dell'uscita di Bologna, per non avere più la possibilità di tornare indietro.
Armata di 2 pentole di alluminio, due padelle di teflon (lo so, ma mia mamma mi ha categoricamente vietato di portare quelle di ceramica), 2 taglieri e 2 coltelli, affronterò il rischio di mangiare solo schifezze d'emergenza per 3 settimane.
I miei ritmi ideali, guidati dal respiro del vento, dal brontolio languido delle onde e dal suono ovattato dei passi sulla Terra.
Ancora pochi giorni e l'ansia di preparare le valige sparirà, seguiranno alcune ore in cui avrò la sensazione di aver dimenticato qualcosa (che scoprirò solo quando sarò dall'altra parte del Paese), e la pacata rasseganzione, sotto il cartello dell'uscita di Bologna, per non avere più la possibilità di tornare indietro.
Armata di 2 pentole di alluminio, due padelle di teflon (lo so, ma mia mamma mi ha categoricamente vietato di portare quelle di ceramica), 2 taglieri e 2 coltelli, affronterò il rischio di mangiare solo schifezze d'emergenza per 3 settimane.
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