venerdì 28 gennaio 2011

Risotto al Radicchio di Castelfaranco

Al mercato spesso lo si vende come insalata, perchè è tenero e dolce, in realtà è un tipo di radicchio e rende molto bene anche da cotto. Ho assaggiato questo piatto da Oh! Mio Bio! un po' di tempo fa e mi è tornato in mente quando ho visto in frigo due testoline di Castelfranco che non avevo nessuna voglia di preparare in insalata!

riso radicchio e olive

Ingredienti (x 2 persone):
140g riso ribe integrale;
1 testolina di radicchio di Castelfranco;
1 testolina di radicchio rotondo rosso;
2-3C olive nere di Cerignola;
1 spicchio d'aglio;
timo;
salsa di soia Tamari;
olio evo.

Procedimento:
Sciacquare il riso e metterlo in una pentola coperto con 3 volte il suo volume di acqua (es. per un bicchiere colmo di riso aggiungere tre bicchieri d'acqua) e giusto due granelli di sale grosso. Portare a bollore, abbassare il fuoco al minimo e coprire con il coperchio. Lasciare cuocere senza mescolare fino a quando l'acqua non si sarà assorbita completamente e si saranno formati dei piccoli crateri in mezzo al riso (circa 30'-45'). In una padella dorare l'aglio diviso in quarti e aggiungere il radicchio lavato e tagliato a striscioline. Coprire con il coperchio e lasciar appassire la verdura con l'aiuto, se necessario, di un cucchiaio d'acqua. Snocciolare e aggiungere le olive tagliate a pezzi Spolverare con un pizzico di timo sbriciolato con le dita.. Quando il riso è cotto, trasferirlo nella padella con la verdura e mescolare bene, a fuoco basso, aggiungendo un cucchiaio di Tamari. Servire decorando i piatti con qualche foglia di radicchio.

Come vedete in questa ricetta non compare il sale, non è un errore, per chi non lo sapesse, il Tamari è già molto salato e si usa in cucina per insaporire i cibi in cottura completandoli senza coprirne il sapore.

mercoledì 26 gennaio 2011

Fettuccine Fiore d'Inverno

fiore d'inverno

Sarà per la loro forma o per il modo in cui vengono vendute raccolte in piccoli nidi, o sarà per il modo in cui si mangiano girandole attorno alla forchetta; in ogni caso le fettuccine rimandano a sensazioni di tenerezza, protezione, eleganza e, per certi versi, casa. La mia nonna preparava le tagliatelle e io le adoravo. Avevano quel sapore di pasta fatta in casa, pulita: solo acqua e farina, come lei stessa aveva imparato da sua mamma, che aveva imparato dalla nonna, che aveva imparato… Legati da questi eleganti nastri di pasta ci sono i ricordi più caldi che ho. Sarà per questo che ho sempre la sensazione che non tutti i condimenti vadano bene con questo tipo di pasta. Penso che ci voglia qualcosa che in qualche modo riesca a seguire le curve e le onde che si formano quando viene adagiata nei piatti, che non si perda, che collabori, che sia in grado di tenere il passo perchè ho la netta sensazione che se le tagliatelle non gradiscono il condimento… se lo scrollano di dosso.
Così ho preso due cavoli e li ho tagliati a striscioline in modo da convincere le tagliatelle a lasciarsi avvolgere dai sapori e dai colori di questo bellissimo piatto.

Ingredienti (x2 persone):
160g tagliatelle;
1/4 di testa di cavolo rosso;
1/2 di testa di cavolo verza;
6 cm ca porro;
1 spicchio d'aglio;
1/2 bicchiere di vino bianco;
olio evo e sale q.b.

Procedimento:
Scaldare l'acqua per la pasta. Dividere in quarti lo spicchio d'aglio, affettare il porro e farli soffriggere in 2 cucchiai d'olio. Affettare a striscioline regolari i due cavoli e unirli al soffritto. Girare rapidamente con una spatola di legno e aggiungere circa 50 ml di vino (1/4 di bicchiere), far sfumare, salare, coprire con il coperchio e abbassare il fuoco al minimo per far stufare dolcemente per 8'-10'. Cercate di far coincidere la fine della cottura delle verdure con la fine della cottura della pasta. Poco prima di terminare la cottura aggiungere il vino rimasto e far sfumare senza il coperchio. Scolare la pasta al dente e terminare la cottura nella padella con i cavoli in modo da far prendere sia l'aroma del vino che il colore del cavolo rosso (che avrà stinto durante la cottura).
Tendenzialmente non è un problema preparare prima il condimento, tuttavia va' ricordato che il cavolo rosso mantiene il suo colore fuxia acceso solo quando è ancora un po' al dente, c'è un momento durante la cottura in cui si ossida e diventa viola. Può non importare, ma se si vuole mantenere quel determinato colore è necessario servirlo prima che si ossidi. Lasciar colorire la pasta e, una volta pronta, impiattare e servire.

fiore d'inverno_1

sabato 1 gennaio 2011

Buon 2011!!!

Un caloroso abbraccio e tanti auguri per il nuovo anno a tutti i miei lettori, alle amiche e a tutti coloro che mi sono vicini!!!
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Auguri!