giovedì 12 maggio 2011

Ravioli di Borragine con Burro e Salvia

Questa la scena:
Pollo entra in casa, vede i ravioli appena fatti e ne ingolla uno crudo.
«Cos'è?»
Non credo sia così strano, non è la prima persona che incontro che si mette in bocca qualcosa e solo dopo si pone il problema di cosa fosse. Tuttavia sento un leggero nervosismo mi si diffonde a fior di pelle.
Monto su il mio sorriso zen e rispondo gentilmente. Alla parola 'borragine' storce il naso. Non è una brutta parola, spiego, è il nome di un'erba. Oltretutto, brutto tonto -ma questo non lo dico-, tua madre compra spesso i ravioli di borragine in gastronomia, quindi non è nemmeno la prima volta che li mangi.
«Cosa c'è al posto della ricotta?»
Il sorriso zen da' segni di cedimento, vorrei rispondere: ho lavorato come una schiava tutto il pomeriggio, potresti evitare lo sguardo 'con cosa stai cercando di avvelenarmi?' e aspettare di assaggiarli.
Cotti, magari.
Ma sono troppo vicina al cassetto dei coltelli per permettermi questo genere di sfogo.
«Perchè? Non sono buoni?» Pollo esibisce uno sguardo perfettamente equilibrato tra ogni genere di espressione, col risultato di una perfetta faccia da poker che non lascia trapelare alcun indizio su quel che pensa. E, considerato il soggetto, forse non sta pensando affatto.
Per precauzione mi allontano dal cassetto con i coltelli e aspetto.
«No, no, sono buoni… chiedevo...»
Incerta se considerare questa strana conversazione come un complimento molto contorto o se prenderla come una grave offesa, decido di preparare il sugo e di buttare (mooolto delicatamente) i ravioli nella pentola.
Distribuisco nei piatti, faccio le foto e, finalmente, mangiamo. Nel silenzio che è proprio di chi ha molta fame, Pollo snocciola due commenti e una richiesta:
«Buoni…»
«…»
«Sono divini Piccola»
«…»
«Non ce ne sono ancora?»
Mi ha fatto tenerezza e, vedendo la sincera speranza di un 'sì, ce ne sono ancora' riflessa nei suoi occhioni, ho quasi avuto la tentazione di mettere a cuocere anche la porzione che avevo tenuto da parte per il giorno dopo.
In definitiva un successo incoraggiante. La prossima volta ne preparo una quantità industriale, così ne porto un po' alla mia mamma e ne metto un po' da parte in freezer per i periodi in cui non potrò preparare ravioli per tutto il pomeriggio.

ravioli di borragine

Ingredienti (x 4 porzioni):
300g farina di semola di grano duro integrale;
150ml acqua;
800g borragine;
125g tofu;
olio evo e sale q.b.

x condimento burro e salvia:
6-7 foglioline di salvia;
2C burro vegetale;
2C olio.

Procedimento:
In una ciotola impastare la farina versando l'acqua a filo. Non è detto che occorra tutta la quantità d'acqua indicata. L'impasto deve risultare piuttosto sodo e deve essere lavorato per almeno 10'. Formare una palla e avvolgerla in un panno umido o nella pellicola e lasciarla riposare da un minimo di 30' ad un massimo di un ora.
Nel frattempo, lavare la borragine e lessarla per 4'-5' in abbondante acqua bollente leggermente salata. Scolarla e lasciarla nello scolapasta per qualche minuto così da permettere all'acqua di colare via. In una padella scaldare due cucchiai d'olio, unire la verdura e farla saltare per 1'-2'. Trasferire la borragine nella caraffa del frullatore insieme al tofu e ridurre in crema.
Riprendere la pasta e ricavarne dei fogli sottili (io uso la vecchia Imperia della nonna), stenderli sul piano e distribuire piccole quantità di ripieno ad intervalli regolari, coprire con un secondo foglio, pressare con le dita intorno alle 'gobbette' del ripieno e ritagliare i raviolini con la rotella dal bordo a zig zag.
Conservazione in frigo, max 2-3 giorni.
Conservazione nel freezer:
disporre i ravioli su un vassoio ben separati, mettere il vassoio nel freezer per 30'-45' per poi trasferirli in un sacchetto adatto alla conservazione. La pasta così conservata non necessita di essere scongelata, va trattata come se fosse fresca.

Per la cottura scegliere una pentola dal diametro ampio che non sia eccessivamente profonda. Portare a bollore dell'acqua salata e versare i ravioli con delicatezza.
Nel frattempo sciogliere il burro in una padella con due cucchiai d'olio e la salvia tagliata a pezzetti (con le dita), quando la pasta è quasi cotta -circa 5' minuti- lasciar soffriggere la salvia per qualche istante. Con l'aiuto di una schiumarola scolare la pasta poco a poco e trasferirla direttamente nella padella. Mescolare con delicatezza tenendo acceso il fuoco sotto la padella, impiattare e servire.

11 commenti:

Tabita ha detto...

Mi hai fatto morire dal ridere con il tuo racconto, anche perchè descrivevi perfettamente una scena vista più volte nella mia cucina! Bellissimi i tuoi ravioli, devi avere delle mani d'oro... i miei tendono ad essere sgorbietti imprecisi :-)
Visto che non sono -ancora- vegan a volte sono "inesperta" e volevo chiederti cos'è il burro vegetale? Perchè io il burro non lo uso (sia perchè consumo "in dosi omeopatiche" e raramente i derivati animali, sia perchè comunque non lo riesco a digerire), ma mi sembra di capire che tu non stia parlando della margarina... E se ci fosse il modo di fare un veg-burro e salvia sarei la donna più felice del mondo :-)

Barbara ha detto...

io non sono capace di fare i ravioli, sono abbastanza negata ma con un po' di impegno imparerò anche quelli prima o poi....il fatto è che il marito in questo non mi da molta soddisfazione perchè non ama i primi piatti di pasta :(

i tuoi hanno un aspetto davvero golosissimo!
Bibi

LentiJini ha detto...

@Tabita: il 'burro' veg che uso è il burro Provamel (si trova in -quasi- tutti i negozi biologici), non è una margarina e non contiene grassi idrogenati. Però nel caso in cui, leggendo gli ingredienti, non ti andasse bene, puoi preparare il burro e salvia -senza burro- scaldando in una padella 2-3 cucchiai d'olio evo e 1 cucchiaio di salsa di soia shoyu, fai rosolare la salvia spezzettata e trasferisci mano a mano i ravioli scolati nella padella. Per fargli fare la cremina che verrebbe col burro e salvia aggiungi mezza tazzina dell'acqua di cottura (che solitamente è piena di farina) e girando delicatamente i ravioli nella padella lascia che il sughetto si addensi. Se la tua acqua di cottura non è 'infarinata' allora stempera tu stessa mezzo cucchiaino fi farina nella mezza tazzina d'acqua di cottura.

Tabita ha detto...

LentiJini: grazie delle informazioni, preziosissime! Il burro della Provamel ce l'ho in mente visivamente ma ho sempre pensato fosse margarina... La prossima volta lo studio meglio, nel frattempo provo con acqua di cottura e farina che mi sembra un trucchetto interessantissimo :-)
Grazie ancora e buon week-end!

Tartamaca ha detto...

Sto facendo il training alla mia borragine perchè cresca in fretta...così poi posso provare questa fantastica ricetta! Anche se credo che riceverà la stessa accoglienza: "Che ghè denter? T'averà dropà qualche formai strambo...!" (Traduzione fedele -più o meno-: "cosa c'è dentro amore mio, luce dei miei occhi, hai per caso utilizzato qualche pregiato formaggio da fine intenditrice quale sei? Siediti che ti servo io, sarai stanca dopo aver impastato tale sublime prelibatezza") Per fortuna dopo gli scetticismi di solito spazzola tutto...ho la sensazione che gli uomini abbiano nel DNA la lamentazione preventiva.

LentiJini ha detto...

Cara Tartamaca sono assolutamente d'accordo con te: Lamentazione preventiva. Devono avergliera messa 'di serie'.

ElenaSole ha detto...

...mentre mi gusto virtualmente i tuoi ravioli ti mando tanti auguri di buon compleanno!!!^_^ baci e una tirata d'orecchie che porta bene e salute!!!
E.

LentiJini ha detto...

Ma che carina!!! Grazie!!!!
Non è bellissimo, ad ogni compleanno, compiere sempre 22 anni?

ElenaSole ha detto...

:-)

Natadimarzo ha detto...

meraviglia! nel nostro orto la borragine cresce dappertutto, è meravigliosa coi suoi fiori blu :)
devo tornare a lezione di sfoglia dalla nonna e poi mettermi all'opera ;)

Letiziando ha detto...

Ottima manualità nel creare questi sfiziosi ravioli che mi invogliano anche a quest'ora :)

Buona domenica
diariodicucina